venerdì 5 marzo 2010
Scrivere in Italia.Tra lobby editoriali ed investimenti "sicuri".
La foto qui sopra rappresenta la piccola raccolta di poesie che ho pubblicato con l'editore Arduino Sacco nell'Ottobre 2009.
Ho deciso di metterla come immagine emblematica dell'articolo,perchè racchiude un percorso complicato attraverso il mondo dell'editoria italiana,che come tantissimi altri autori esordienti mi sono trovato a fronteggiare per riuscire ad avere la soddisfazione di vedere la raccolta di poesie pubblicata.
Nel momento in cui un giovane decide di pubblicare un lavoro,si trova di fronte ad una scelta:pubblicare subito con un editore (se cosi' possiamo definirlo)a pagamento,o puntare su editori non a pagamento che investono solo su ciò che ritengono valido e di conseguenza rischiare qualche porta in faccia?
Personalmente ho provato entrambe le strade:nel primo caso pubblicai a pagamento,perchè non ero interessato a conoscere le mie vere capacità,quanto soprattutto a togliermi una soddisfazione personale,producendo poche copie per amici e parenti.
Successivamente scrivere è diventato qualcosa in più di un semplice hobby da coltivare sporadicamente e incoraggiato da qualche critica positiva di riviste specializzate,ho scelto di mettere alla prova le mie qualità(se mai ce ne sia qualcuna)cercando un editore non a pagamento.
In quel preciso istante,ho conosciuto realmente la giugla del mercato editoriale italiano con le sue Case editrici.
Come valutare la serietà di un editore?Come sapere se è affidabile in termini contrattuali e se realizzi alla perfezione il nostro progetto??
Questo sito http://writersdream.org/forum/ racchiude spazi dedicati alla scrittura,commenti e consigli sulle case editrici e liste che valutano la professionalità degli editori.
Se non fosse stato per Writer's dream,a tutt'oggi sarei in mano a scellerati che in cambio di soldi o "favori" mi prometterebbero mari e monti.
E' necessario non cercare di fare tutto di testa propria.
E' fondamentale farsi aiutare da persone che vivono quotidianamente la realtà letteraria italiana,per non correre il rischio di essere vittime di truffe e insoddisfazioni(non è accettabile che un'idea che voglio vedere realizzata,finisca in mano di incompetenti!).
Tornando al tema dell'articolo,purtroppo la situazione dell'editoria in Italia è pessima.
I grandi gruppi editoriali puntano solo sui personaggi di "spicco"(basti pensare al numero sproporzionato di biografie di presunti vip che sono comparse negli ultimi anni), su guadagni sicuri derivanti dalle vendite di libri alla quindicesima ristampa,o prodotti privi di originalità ma dal forte impatto sociale che riescono a realizzare lauti incassi anche nella trasposizione cinematografica (Es "Scusa ma ti chiamo amore" ecc...)
Il colmo dei colmi,avviene però nel momento in cui il giovane prova ad inviare con speranze 0 il proprio manoscritto alla grande casa editrice(un colpo di fortuna può capitare sempre!!! Mai lasciare nulla di intentato!).
Solitamente non sprecano neanche la carta per risponderti,ma se lo fanno possono sfoderare un ricco repertorio di frasi come "La ringraziamo per averci proposto il suo manoscritto,ma al momento il genere da lei proposto non rientra nella nostra linea editoriale.."(e parliamo di editori che svariano dai libri di cucina fino ai manga giapponesi!)
Purtroppo loro sono i padroni incontrstati del mercato e scartano tutto ciò che non rientri nella casella GUADAGNO ASSICURATO.
Consiglio sempre di cercare libri di case editrici non a pagamento più piccole,perchè avendo la necessità di sopravvivere nel mercato editoriale,scelgono esclusivamente lavori validi con contenuti originali.
Se i grandi puntano alla forma,loro badano alla sostanza e questo le rende la vera forza creativa di questo Paese che nella sua storia è sempre stato un esempio di ingegno e cultura.
Se nel tempo però non si riuscirà a dare visibilità attraverso le grandi case editrici ad autori meritevoli ma costretti a vedersi superare da elementi di basso livello molto pubblicizzati,non ci sarà più nulla da leggere,al di fuori di best sellers stranieri.
E' fondamentale che piccoli e grandi editori tornino a lavorare in sinergia: i primi devono essere talent scout degli artisti esordienti,i secondi devono promuovere le loro capacità a livello nazionale, cancellando le attuali operazioni di marketing volte a promuovere pochi fenomeni da baraccone che durano poco più di un estate .
Io ci credo,le cose possono e devono cambiare!!!!!
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